Le Marze - 7 info sull'innesto


L'Innesto




1) L’innesto di un albero da frutto consiste nell’unione di una porzione di ramo avente una o più gemme (detto nesto), con un fusto o un ramo di un altro albero (detto soggetto).

L’unione avviene con la formazione di un callo di saldatura. 
In gergo agronomico il nesto viene anche chiamato “marza”, “gentile” o “domestico”.
Mentre il “soggetto” è di solito noto come “portainnesto”, ma anche “selvatico” quando deriva dal seme di una pianta selvatica.
La parte principale che deve essere in contatto è almeno una porzione della corteccia del nesto con quella del portainnesto

Esempio di Innesto a Spacco Diametrale


Marza s. f. [der. di marzo, perché gli innesti si fanno in primavera]. – In agraria, porzione di ramo, o gemma isolata che, staccata dalla pianta madre, si fa sviluppare sul soggetto (o selvatico) nell'operazione d'innesto







Ci arrivano testimonianze fin dagli antichi agronomi greci, sull'applicazione di innesti.
Questa tecnica ebbe particolare importanza alla fine del 1800, per risolvere il problema della Fillossera

Innesto nella vite


Fillossera su foglia di Vite



3) Varie tecniche di Innesto

  • Innesto a gemma vegetante. Si effettuano all'inizio della primavera, utilizzando gemme che vengono prelevate da rami recisi durante il riposo vegetativo che vengono conservati in frigorifero. ...
  • Innesto a gemma dormiente. ...
  • Innesto a zufolo. ...
  • Innesto a pezza. ...
  • Innesto a spacco inglese. ...
  • Innesto a corona.
    Per entrare nel dettaglio


4) Materiale necessario:

Direi una forbice per tagliare rami, di massimo un anno, e una sega per tagliare e predisporre il portainnesto.

Un filo di raffia
, spago o dello scotch per legare le due parti


Del mastice, per velocizzare la cicatrizzazione delle due parti tagliate, nella parte viva, per evitare la formazione di funghi o eventual patogeni.

Per essere più completi c'è anche questa lista, suggerita da Orto Da Coltivare

  • Sega: necessaria per i tagli che riguardano le parti di marza o portinnesto di diametri notevoli. L’importante è che il taglio sia più liscio possibile e netto, e quindi se si notassero, dopo il taglio, i denti della sega sul legno, bisognerà affilare il taglio con coltelli.
  • Coltelli: di vario tipo e specifici, ad esempio, per gli innesti a gemma, a zufolo, a triangolo ecc.
  • Forbici da pota o cesoie.
  • Fenditoio: attrezzo specifico per realizzare gli spacchi negli innesti a spacco.
  • Mazzuolo: Martelletto di gomma o di legno, da battere sul fenditoio per la realizzazione dello spacco.
  • Legacci di vario tipo e di materiali diversi per la saldatura dei due bionti.


5) Periodo consigliato 

  • alberi da frutta come il melo e il pero si innestano soprattutto con innesto a marza tra la fine di febbraio e marzo. Il clima deve essere freddo
  • l’innesco per gli alberi di pesco, albicocco, susino e ciliegio è consigliato tra agosto a settembre, a fine estate. In questo periodo si possono innestare anche il biancospino, il nespolo e la rosa
  • gli innesti per approssimazione attecchiscono tutto l’anno, in genere si fanno in primavera tra aprile e maggio
  • gli innesti a gemma e a zufolo sugli agrumi si consigliano in estate tra maggio e agosto
  • a spacco va effettuato tra febbraio e marzo, in modo da evitare le gelate
    fonte



6) Compatibilità tra le piante
I motivi dell’affinità d’innesto non sono del tutto stabiliti a priori. Di norma dipendono dalla vicinanza botanica delle specie oggetto dell’innesto. Ma si devono tenere in considerazione anche somiglianza anatomica e fisiologica.
fonte


Una vera e propria "chicchetta"

7) SAM VAN AKEN è un artista ed esperto giardiniere Statunitense. 

Ha realizzato 
un albero da frutto, che racchiude 40 diverse specie di drupacee tra cui pesche, prugne, albicocche, nettarine, ciliegie e mandorle. 





INIZIO E MOTIVAZIONE. 
Van Aken ha iniziato a lavorare al progetto nel 2008, dopo aver appreso che un antico frutteto urbano, quello della New York State Agricultural Experiment Station, stava per chiudere. Qui erano conservate centinaia di varietà native di frutti con nocciolo, alcune delle quali con una storia di 150-200 anni. Un'eredità che sarebbe andata persa, se l'artista non avesse trovato un modo originale per conservarla.









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